La vasca corta negli States non è una priorità? Vero.
Gli statunitensi spesso snobbano gli eventi in vasca da
25 metri per concentrarsi su altri obiettivi? Vero.
Quindi l’atleta più medagliato di sempre ai mondiali in vasca
corta non è un americano? Falso.
 |
Chad Le Clos è l'unico atleta ancora in attiività |
Con “discreto” margine sul secondo classificato, Ryan Lochte è il nuotatore più vincente
di sempre nella storia di questa manifestazione. Una storia che riviviamo in
sintesi, per omaggiare uno dei più grandi, oltre che discussi, campioni di
sempre.
Ryan Lochte è il
secondo in molte classifiche. Secondo nuotatore con più medaglie di sempre
alle Olimpiadi, secondo per partecipazioni/qualificazioni ai Trials USA, secondo
nuotatore più famoso del mondo, ecc.
Ma in una vita agonistica spesso chiusa, suo malgrado, dal
fatto di essere nato nello stesso periodo di Michael Phelps, il nostro Ryan ha
intravisto uno spiraglio che gli avrebbe permesso di essere, per una volta,
primo in una graduatoria. Complice il fatto che Michelone vanta 1 partecipazione
1 ai mondiali in corta (quelli di casa, Indianapolis 2004) ed un solo oro, Ryan
Lochte ha colto la palla al balzo e nel tempo ha martellato come un dannato
sull’evento: in 10 anni e 6 partecipazioni, il californiano ha raccolto la
bellezza di 38 medaglie, esattamente lo stesso numero totale che hanno raccolto
il secondo, terzo e quarto in classifica.

Il tutto iniziò, come detto, ad Indianapolis 2004. Appena dopo Atene Olimpica, Ryan fece parte
della spedizione americana che vedeva sbarcare in casa l’evento per la prima
volta: il suo bottino, giusto per rompere il ghiaccio, fu di un oro (4x200) un
argento (200 misti) ed un bronzo (200 stile, vinti da Phelps nella sua unica
apparizione alla manifestazione).
Ma siccome l’appetito vien mangiando, Ryan si ripresenta
due anni dopo a Shanghai 2006,
migliorato nella forza e nelle ambizioni di un quadriennio olimpico che porta
verso Pechino. Fanno 3 ori individuali (200 dorso, 200 e 400 misti) che lo
rendono la star indiscussa della manifestazione. Partecipa anche alle tre
staffette composte dalle seconde linee USA, 1 argento e 2 bronzi: dare una mano
sempre e comunque alla sua nazionale sarà una costante della sua lunga e
gloriosa carriera.
Nella Pechino Olimpica arriva la consacrazione di Michael
Phelps; Lochte, nel suo piccolo, porta a casa il primo oro individuale a cinque
cerchi della sua vita, nei 200 dorso. Nell’inverno arriva l’edizione dei
mondiali in corta di Manchester 2008,
quella delle entrate spettacolari. Lochte è il re dei misti, oro nei 100, 200 e
400, oltre che nella staffetta 4x100 stile (più due argenti nei 200 dorso e
nella 4x100 mista).
Spariscono i costumoni in poliuretano? Lochte non se la
prende a male ed ai mondiali in corta di Dubai
2010 fa il record: 6 ori ed un argento. Le vittorie arrivano nei misti
(100, 200 e 400), nei 200 dorso e nei 200 stile, oltre che nella 4x100 mista. L’argento
(per soli 54 centesimi) è nella 4x200 stile: la Russia fa il world record ma
Ryan nuota la frazione nettamente più veloce di tutto il parterre, 1.40.48.
Londra 2012 è anche la sua olimpiade, quella nella quale
batte per la prima volta Phelps sul campo comune dei 400 misti. E sull’onda lunga
di questo successo, Lochte porta a casa sei titoli mondiali di corta a Istanbul 2012. 200 stile, 100 e 200
misti, staffette 4x100 stile e mista, staffetta 4x200 stile: ancora una volta Ryan
non si è tirato indietro per la sua nazionale. Dalla Turchia ritorna anche con un
argento nei 200 dorso e una chicca: un bronzo inusuale nei 100 farfalla, fermando
il crono a 49.59, dietro a Tom Shields (49.54) e Chad Le Clos (48.82).
Veniamo all’ultima edizione, quella di Doha 2014, nella quale Ryan Lochte
dimostra al mondo di essere, oltre che un gradissimo campione, anche un signore
delle vasche. Il nostro eroe è già leader assoluto nella storia della
manifestazione, con 20 ori al collo e nessuno all’orizzonte che può batterlo, ma
la forma non è delle migliori, una forma che suggerirebbe di stare tranquillo a
riposo per non sfigurare. Ryan invece si presenta ai blocchi nonostante tutto,
e porta a casa un altro oro (4x200 stile), 4 argenti e 3 bronzi, mettendo la
faccia anche in distanze non propriamente nelle sue corde, come la staffetta
4x50 stile: chapeau.
I fatti del post Rio 2016 hanno fatto momentaneamente
appendere a Ryan la cuffia al chiodo: a Windsor non ci sarà, ma del diman non v’è
certezza. E intanto il suo primato è al sicuro.