Un attimo prima che il mondo sta per cambiare, nessuno lo sa.
Successe un attimo prima dell’undici
settembre 2001: nessuno si poteva immaginare quanto sarebbe da lì a poco
accaduto e come questi eventi avrebbero cambiato il mondo da noi fino allora
conosciuto. Fu uno di quei giorni dei quali ci ricorderemo per sempre dove
eravamo, con chi e cosa stavamo facendo.
Pochi mesi prima, a luglio, si svolse la IX edizione dei
campionati del mondo di nuoto in vasca da 50: il mondo del nuoto, a suo modo,
stava per cambiare proprio nella terra dove i cambiamenti e le tradizioni si
sposano in modo perfetto, ogni giorno, da secoli.
Il primo, grande, cambiamento stava proprio nel posto che
ospitava la rassegna: dopo essere stata in Europa (4 volte), a Perth (2 volte)
ed addirittura in Sudamerica (Ecuador e Colombia), la quermesse sbarca
finalmente nella terra del Sol Levante, patria di antica tradizione natatoria e
di grandi campioni del passato, testimoni di un nuoto che fu e di una
disciplina che ben si sposa con le tradizioni di un’isola qual è il Giappone. Fukuoka
2001 è l’occasione buona per sperimentare, qualora ce ne fosse bisogno, anche
in ambito FINA la grande organizzazione giapponese, una silenziosa macchina
perfetta che ci riporta alla memoria l’olimpiade di Tokyo 1964.
Ma con i mondiali di Fukuoka cambia anche per sempre la
collocazione temporale dell’evento: non più una volta ogni 4 anni, ma una ogni
due: da lì in poi, i mondiali verranno sempre disputati negli anni dispari,
alternandosi così perfettamente con olimpiadi ed europei.
Si tratta di un cambiamento non da poco, perché dividerà per
sempre i mondiali di nuoto in due categorie: quelli PRE e quelli POST olimpici.
Il mondiale post olimpico è solitamente snobbato dagli
americani ancor più di quanto solitamente snobbino il mondiale pre olimpico:
per loro esiste solo l'OLIMPIADE, tutto è fatto in prospettiva e preparazione
dei Giochi, ed in quest’ottica spesso vengono prese decisioni che a noi
appaiono strane.
Non è difficile, ad esempio, trovare ai mondiali post olimpici
squadre composte da giovani atleti in rampa di lancio che hanno bisogno di
esperienza, oppure trovare grandi campioni non al top della loro forma fisica e
psicologica. Ed anche le selezioni per questi eventi sono meno sentite dei
Trials, quelli veri, ovvero quelli “evento” che si svolgono ogni 4 anni un mese
prima delle olimpiadi.
 |
Ian Thorpe: 6 ori a Fukuoka 2001 |
Quelli di Fukuoka sono i primi mondiali post olimpici della
storia. Gli americani quindi iniziano la tradizione perdendo il medagliere ai
danni dell’Australia, guidata da uno strepitoso Ian Thorpe, e facendo esordire una
squadra composta da diversi giovani. Uno di loro, che già aveva partecipato a Sydney,
finisce col prendere questa cosa del fare esperienza troppo sul serio, e si
porta a casa il primo titolo della carriera condito dal record del mondo nei
200 farfalla.
 |
Il primo grande successo internazionale di Michael Phelps fu proprio a Fukuoka 2001 |
Inutile dire che si tratta di un sedicenne proveniente da
Baltimora, un certo Michael Phelps, che salirà su quel gradino altre 25 volte
in carriera, cambiando per sempre il
mondo del nuoto e la storia dello sport in generale. In lui possiamo già
riconoscere quello sguardo, quei riti pre-gara, quell’atteggiamento sicuro di
se ma in un volto da eterno bambino che ci accompagneranno per tre lustri di magie
in acqua.
 |
Il podio dei 50 stile: Ervin (oro, al centro), VHD (argento a dx), Schoeman (bronzo a sx) |
A proposito di giovani e di cambiamenti, la punta americana
a Fukuoka si chiama Antony Ervin. Il giovane velocista, reduce dall’oro pari
merito con Gary Hall Jr di Sydney nei 50 stile, si conferma leader della
velocità mettendosi dietro niente popò di meno che sua maestà Pieter Van
DenHooogenband sia nei 50 che nei 100 stile. Tutti si aspettano un lungo regno
di dominio per lui, ma le sue scelte (di vita più che sportive) lo porteranno ben
lontano dalla vasca. Bisognerà aspettare Rio 2016 per rivederlo con un oro
pesante al collo: in mezzo più di 10 anni di peripezie tra viaggi, musica, dipendenze
di vario tipo e tatuaggi, che lo rendono l’eroe più romantico del piano vasca.
Ma Fukuoka 2001 fu una spedizione memorabile anche per i
nostri colori: l’Italia usciva dall’olimpiade di Sydney, quella del record di
podi, dei tre ori, del boom del nuoto, come una potenza internazionale. I
nostri eroi erano chiamati alla conferma più difficile, quella da favoriti.
 |
Due medaglie mondiali per Fioravanti |
Domenico Fioravanti, il grande eroe del 2000, si difende
alla grande: sale sul terzo gradino del podio nei 50 rana (alle spalle di veri
specialisti della distanza come Lisogor e Sludnov) mentre nei 100 ferma il
crono a 1.00.47, ovvero un centesimo di più del tempo che gli valse l’oro a
Sydney un anno prima, limitandosi però all’argento (Sludnov oro). Per Domenico,
ai tempi 24enne, si prospetta un quadriennio da protagonista, ma Fukuoka
rimarrà l’ultimo grande podio internazionale della sua carriera. A Barcellona
2003 l’ultima finale mondiale prima del problema al cuore e del ritiro forzato,
l’anno dopo, in piena preparazione pre olimpica.Il suo abbandono alle
competizioni, doloroso ed inaspettato, ha di sicuro tolto dalla piazza il
ranista più tecnico del circuito, quello a cui tutti si ispiravano per
efficacia e bellezza di nuotata, cambiando
le regole in tavola.
 |
Il "Cagnaccio" dominatore dei 200 misti |
Massimiliano Rosolino, invece, ha 23 anni, e a Fukuoka
completa il Grand Slam con il titolo che gli manca: campione europeo, olimpico
e mondiale in carica dei 200 misti. La sua è una gara magistrale, nella quale
rifila un secondo a Tom Wilkens (USA) e Justin Norris (AUS). 1.59.71 è il suo
crono, tempo che ripeterà al centesimo due anni dopo a Barcellona. Ma in
quell’occasione troverà due avversari diversi, che stavolta chiuderanno i 200
misti davanti a lui: un certo Michael Phelps (primo) ed un certo IanThorpe
(secondo). Per Massi cambia il
parterre dei rivali e, dopo Fukuoka, i 200 misti saranno sempre più avari di
soddisfazioni.
 |
Il podio dei 400 misti: avolto nel tricolore c'è Alessio Boggiatto |
Per raccontare dei 400 misti, invece, partiamo dal podio di Sydney
2000: oro Tom Dolan, argento Erik Vendt, bronzo Curtis Myden. Al quarto posto
un giovane diciannovenne di Moncalieri: Alessio Boggiatto, fuori dalle medaglie
per 6 decimi. Per il “Boggia”le cose cambiano
l’anno seguente, proprio a Fukuoka. Con Dolan ritirato, Vendt abbonato
all’argento ed un miglioramento cronometrico di quasi 3 secondi, Alessio si
mette al collo l’oro che lo catapulta nell’olimpo del nuoto. Il futuro è suo:
20 anni ed il mondo ai suoi piedi, tanto da potersi permettere un’intervista a
caldo, dopo l’oro, nella quale si dice ancora deluso per l’inconveniente del
costume rotto prima della finale dei 200 misti. Con un salto in avanti, andiamo
al podio di Barcellona 2003: Michael Phelps, Laszlo Cseh, OussamaMellouli. I
primi due, insieme a Ryan Lochte, domineranno la specialità per un decennio;
Boggiatto collezionerà altri due “legni” olimpici e, purtroppo, nessun altro podio
mondiale.
Ma l'impresa di squadra che ci rimarrà impressa per sempre è la favolosa 4x200 maschi: Brembilla, Pellicciari, Beccari e Rosolino sono argento, dietro solo ai marziani dell'Australia (Hackett, Klim, Kirby e Thorpe) ed autori del record europeo. E' la sublimazione di un progetto tanto voluto da Alberto Castagnetti, una squadra che forse non rivedremo mai così forte.
 |
Glie eroi della 4x200: Rosolino, Pellicciari, Beccari e Brembilla |
Ma chiudiamo con il Giappone che, nonostante la già citata
tradizione natatoria, non ha mai vinto un oro mondiale: si è fermato a diversi
bronzi ed un argento, quello di Rie Shuto nel 1991 nei 200 rana (femminili). Da
quelle parti sono alla ricerca del volto che possa riportare il nuoto
giapponese ai fasti di un tempo, una ricerca non spasmodica ma fatta di programmazione
e tecnica, proprio come il Sol Levante ci ha abituato. Ma nemmeno nel 2001 il
Giappone vincerà l’oro mondiale tra le corsie tanto atteso: sarà la coppia del
sincroad incantare la platea trionfando davanti addirittura alle russe, mentre
la vasca porterà ancora i soliti bronzi.
 |
Kosuke Kitajima a Fukuoka 2001 |
Uno di quelli, nei 200 rana, fa conoscere al mondo un 19enne
di belle speranze, che chiude la gara in 2.11: il suo nome è Kosuke Kitajima, a
Barcellona 2003 sarà il primo giapponese sul gradino più alto del podio
mondiale, con la doppietta 100 e 200 rana, che ripeterà poi ai Giochi di Atene
e Pechino, e cambierà il nuoto in
patria, stimolando un’intera generazione di grandi talenti: Domenico Fioravanti
aveva già il suo erede.
Il mondo stava per cambiare ma nessuno lo sapeva: questo è stato Fukuoka 2001.
Etichette: #mondiali #phelps #thorpe